RASSEGNA STAMPA
Giovedì 15 Dicembre 2011 19:40
NAPOLI E ROMA: AMORE E ODIO
Scritto da Lorenzo Ansaldi Undici anni di gemellaggio, rispetto e amicizia finite in un secondo in una delle tante sfide tra le due Grandi del Sud. Un Napoli Campione d’Italia gioca all’Olimpico di Roma in un pomeriggio di ottobre del 1988, solita prassi tra le due tifoserie che si scambiano le sciarpe, si applaudono e intonano i cori l’una dell’altra. Gli azzurri ridotti in nove (Renica e Careca espulsi) è sotto di un gol, nei minuti finali trovano il gol del pareggio con Giovanni Francini su assist di Maradona. I calciatori partenopei tutti sotto la curva ad esultare con i propri tifosi in un esplosione di felicità. In quel momento succede il fattaccio...Salvatore Bagni fa il gesto dell’ombrello ai tifosi giallorossi che infuriati di certo non apprezzano. Queste le parole qualche tempo fa del protagonista in negativo di quell’episodio: «Non rifarei quel gesto, pareggiammo e mi ricoprirono di insulti. Feci una cazzata, mi pentii subito e mi sono scusato più volte. Capivo che mi odiassero, mi sarei sputato in faccia da solo». Un vero peccato per i due sodalizi che negli anni ’80 tra Scudetti, coppe Italia e prestazioni super in campo Internazionale la fecero da padrone in quel lasso di tempo. Da quel momento i rapporti tra le due tifoserie sono sfociati in guerriglie, limitazioni di trasferte e addirittura partite giocate solo per gli abbonati. Di quel giorno e di altri episodi, il Presidente Giacomo Borrelli del Club Napoli Ostia (napoletano doc) dice la sua: «Secondo me il giorno che si ruppe il gemellaggio non fu quando Bagni fece quel gesto, ma l'anno successivo quando noi napoletani riempimmo metà dell’Olimpico e vincemmo 1 a 0 con gol di Maradona su assist di Giordano: ero presente allo stadio. In quella partita, con premeditazione e senza nessun avviso, in Curva Sud vennero distribuiti 20000 volantini con la “canzoncina becera” che ancora oggi intonano. Tanto che i nostri capi tifosi si trovarono spiazzati e senza nessun problema andarono verso il loro settore per il consueto scambio di bandiere che ogni anno avveniva: furono cacciati indietro e non accettarono il gesto. Da napoletano sarei disposto anche mettere tutto alle spalle e a ripristinare il gemellaggio senza nessun problema, anche se hanno goduto del nostro fallimento anni fa». Che ritorni il vero Derby del Sole tra due tifoserie e due città piene di storia e invidiate per il loro sostegno alla squadra e alla passione unica per i propri colori dalle grandi potenze calcistiche. Queste cose i petrolieri, i Russi e gli Sceicchi con il loro soldi non potranno mai comprarle. Un po’ come accadde al Presidente Massimino tempo fa, pensando che “l’amalgama” che mancava al suo Catania fosse un calciatore da acquistare...
Lorenzo Ansaldi
NAPOLI E ROMA: AMORE E ODIO
Scritto da Lorenzo Ansaldi Undici anni di gemellaggio, rispetto e amicizia finite in un secondo in una delle tante sfide tra le due Grandi del Sud. Un Napoli Campione d’Italia gioca all’Olimpico di Roma in un pomeriggio di ottobre del 1988, solita prassi tra le due tifoserie che si scambiano le sciarpe, si applaudono e intonano i cori l’una dell’altra. Gli azzurri ridotti in nove (Renica e Careca espulsi) è sotto di un gol, nei minuti finali trovano il gol del pareggio con Giovanni Francini su assist di Maradona. I calciatori partenopei tutti sotto la curva ad esultare con i propri tifosi in un esplosione di felicità. In quel momento succede il fattaccio...Salvatore Bagni fa il gesto dell’ombrello ai tifosi giallorossi che infuriati di certo non apprezzano. Queste le parole qualche tempo fa del protagonista in negativo di quell’episodio: «Non rifarei quel gesto, pareggiammo e mi ricoprirono di insulti. Feci una cazzata, mi pentii subito e mi sono scusato più volte. Capivo che mi odiassero, mi sarei sputato in faccia da solo». Un vero peccato per i due sodalizi che negli anni ’80 tra Scudetti, coppe Italia e prestazioni super in campo Internazionale la fecero da padrone in quel lasso di tempo. Da quel momento i rapporti tra le due tifoserie sono sfociati in guerriglie, limitazioni di trasferte e addirittura partite giocate solo per gli abbonati. Di quel giorno e di altri episodi, il Presidente Giacomo Borrelli del Club Napoli Ostia (napoletano doc) dice la sua: «Secondo me il giorno che si ruppe il gemellaggio non fu quando Bagni fece quel gesto, ma l'anno successivo quando noi napoletani riempimmo metà dell’Olimpico e vincemmo 1 a 0 con gol di Maradona su assist di Giordano: ero presente allo stadio. In quella partita, con premeditazione e senza nessun avviso, in Curva Sud vennero distribuiti 20000 volantini con la “canzoncina becera” che ancora oggi intonano. Tanto che i nostri capi tifosi si trovarono spiazzati e senza nessun problema andarono verso il loro settore per il consueto scambio di bandiere che ogni anno avveniva: furono cacciati indietro e non accettarono il gesto. Da napoletano sarei disposto anche mettere tutto alle spalle e a ripristinare il gemellaggio senza nessun problema, anche se hanno goduto del nostro fallimento anni fa». Che ritorni il vero Derby del Sole tra due tifoserie e due città piene di storia e invidiate per il loro sostegno alla squadra e alla passione unica per i propri colori dalle grandi potenze calcistiche. Queste cose i petrolieri, i Russi e gli Sceicchi con il loro soldi non potranno mai comprarle. Un po’ come accadde al Presidente Massimino tempo fa, pensando che “l’amalgama” che mancava al suo Catania fosse un calciatore da acquistare...
Lorenzo Ansaldi
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